Febbraio 7, 2023 - Tullio Scrimali, Polo Clinico ed Universitario degli Erei

Cannabidiolo e NegEnt per Dormire Bene e Risolvere l’Insonnia

Dormine bene e riposare, per almeno sette ore a notte, costituisce, oggi, un obiettivo non sempre facilmente conseguibile, a tutte le età.

Gli stili di vita contemporanei dedicano al sonno troppo poco tempo, per la eccessiva quantità di attività da svolgere, ogni giorno, spesso fino a tarda sera, mentre l’uso, di frequente, compulsivo, ed eccessivo, di device attivanti, quali smartphone, tablets, computer e lettori di MP3, oltre alla vecchia, ma sempre molto utilizzata, televisione, specie dalle persone adulte e anziane, rende il sonno quasi sempre insufficiente, sia dal punto di vista quantitativo, che qualitativo.

Anche l’abitudine di consumare il pasto principale della giornata, la sera, spesso poco tempo prima di mettersi a letto, condiziona negativamente il sonno perché sarebbe opportuno andare a dormire a digestione quasi conclusa. In tal modo, il sangue può affluire, più copiosamente, al cervello, per svolgere le importanti funzioni metaboliche che si attivano durante il sonno. Inoltre, la sera non bisognerebbe assumere bevande stimolanti, contenenti caffeina e teina ed altre sostanze cosiddette energizzanti, che, oggi, specie i più giovani, consumano, in grandi quantità, spesso proprio a cena o, comunque, di sera.

Del resto, anche l’alcol, il cui consumo viene quasi sempre concentrato nelle ore serali, e, soprattutto, a cena e nel dopocena, può interferire, molto negativamente, con un sonno equilibrato e ristoratore. Molte persone credono, purtroppo, di poter utilizzare l’alcol come una automedicazione per l’insonnia ma, in questo caso, il rimedio è peggiore del male, infatti, sebbene sia vero che una bevuta alcolica renda sonnolenti e faciliti l’addormentamento, occorre sottolineare che il sonno, così conseguito, non è affatto fisiologico e ristoratore. Nel bel mezzo della notte, infatti, ci si risveglierà con la bocca secca, la frequenza cardiaca accelerata ed una forte irrequietezza che renderà problematico il riaddormentarsi.

Eppure, dormire bene costituisce un componente importantissima di uno stile di vita sano. Infatti, durante il sonno, si svolgono molteplici processi di manutenzione e ripristino, sia del cervello, che della mente. Per quanto riguarda il cervello, è proprio durante il sonno che vengono catabolizzate ed allontanate molte sostanze che costituiscono il prodotto finale del metabolismo cerebrale. Di notte, insomma, accade, nell’encefalo, quello che si osserva nei grandi uffici aziendali. Si svolgono cioè i cruciali processi di manutenzione, riparazione e pulizia, in modo che, al mattino seguente, tutti i sistemi siano ben manutentati e pronti all’uso, al meglio delle loro possibilità. Per quanto riguarda la mente, il sonno serve ad elaborare, riordinare, archiviare o cestinare correttamente tutte le informazioni accumulate nel corso della giornata. Utilizzando una metafora informatica, si può dire che, durante il sonno, sia l’hardware, ossia il cervello, che il software, cioè la mente, subiscono la necessaria manutenzione, per ripartire, ripuliti ed efficienti, il mattino successivo.

Come dicevo, oggi, in genere, si dorme poco e male ma, se parliamo delle patologie vere e proprie del sonno, quale, soprattutto, l’insonnia, i numeri sono davvero allarmanti.

I dati epidemiologici, a riguardo, sottolineano, infatti, come ne sia afflitto, oggi, fino ad un terzo degli abitanti del pianeta. Inoltre, circa il 10% della popolazione della Terra patirebbe un qualche forma di disturbo clinico del sonno, tale da spingere a consultare un medico. Stiamo parlando, pertanto, di una platea di circa 800 milioni di persone che costituiscono, dunque, un target immenso per la vendita di prodotti farmaceutici, parafarmaceutici, nutraceutici ed omeopatici, spesso dotati solo di effetto placebo che assicurano, comunque, ai produttori, ricavi milionari. Secondo la World Heath Organization, l’insonnia si troverebbe all’undicesimo posto nell’elenco dei disturbi nervosi, più frequenti e debilitanti. In Europa, si calcola che ne sia afflitto circa il 7-10% della popolazione con una rilevanza socioeconomico altissima (Hoyos, Glozier, Marshall, 2015).

Secondo le informazioni, fornite dall’’Associazione Italiana per la Medicina del Sonno, in Italia, un adulto su quattro soffrirebbe di insonnia; si tratterebbe, quindi, del 25% della popolazione. Le donne, rispetto agli uomini, sembrano essere maggiormente afflitte da questo problema clinico, con una quota del 60%. Il 20% dei casi riguarda invece bambini e minori. Si tratta, dunque, di circa quindici milioni di persone che non riposano bene. con tutte le conseguenze negative che tale disturbo comporta, compromettendo seriamente lo stato complessivo di salute della persona.

La risposta. a questo enorme problema della salute umana. è, ad oggi, purtroppo, per lo più, inadeguata e basata, soprattutto, ed esclusivamente, sulla prescrizione di farmaci ipnoinducenti, quasi sempre di tipo benzodiazepinico, oppure ormonale, come la melatonina, o di estratti vegetali, nutraceutici o omeopatici, che risultano essere, in definitiva, solo inutili e costosi placebo.

Assumere farmaci che migliorino la qualità del sonno, senza però modificare lo stile di vita ed eliminare definitivamente le cause dell’insonnia, non costituisce, certo, una buona prassi.

Il trattamento dell’insonnia, infatti, deve essere, alla stessa stregua di quello di qualsiasi altro disturbo nervoso, complesso ed integrato, basandosi soprattutto su psicoeducazione e psicoterapia. I rimedi farmacologici ipnoinducenti andrebbero utilizzati solo per brevi periodi e sotto controllo medico specialistico.

Io stesso ho sviluppato, presso Centro Clinico ALETEIA, un protocollo integrato per il trattamento dell’insonnia, che ho denominato Morfeo, basato su psicoeducazione, psicoterapia cognitiva complessa e gestione, solo temporanea, dell’insonnia, basata su interventi tattici, di tipo farmacologico, con benzodiazepine e, più recentemente, sul cannabidiolo di cui ho sviluppato una formula liposomiale nanometrica ad alta biodisponibilità, proposta in gocce idrosolubili, che ho denominato NegEnt (vedasi: https://www.herbalneurocare.it).

Recenti rassegne scientifiche sull’impiego del cannabidiolo nel trattamento dell’insonnia, come quella svolta, nel 2022 da Gutierrez-Higueras e Collaboratori, hanno evidenziato che il cannabidiolo, somministrato in forma e dosi adeguate, migliora significativamente la qualità del sonno, costituendo un rimedio, efficace e privo di effetti collaterali, nel trattamento dell’insonnia.

Di recente, ho sperimentato, nell’insonnia, la formulazione di cannabidiolo liposomiale, da me realizzata e denomina NegEnt gocce, come ipnoinducente, sempre, comunque, nel contesto di protocolli integrati, farmacologici, ma, soprattutto, psicoterapici e riabilitativi (Scrimali, 2021).

Ho utilizzato, per soggetti adulti, 5 gocce di NegEnt (che corrispondono a 50 mg di cannabidiolo liposomiale ad alta biodisponibilità, disperse in mezzo bicchiere di acqua, assunte prima di andare a letto). Questa somministrazione ha assicurato, in molti pazienti, sette ore di sonno fisiologico e ristoratore, senza effetti negativi al mattino. I pazienti trattati si sono sempre svegliati ben riposati, vigili e pieni di energia, per iniziare positivamente una nuova giornata. Anche in età evolutiva, NegEnt ha migliorato il sonno, senza far registrare alcun effetto collaterale o residuo al mattino (Scrimali, 2022).

Oltre a ciò, può essere molto utile, per favorire il riposo notturno, utilizzare un vaporizzatore ad ultrasuoni, durante la notte, mettendo, nel serbatoio da 500 ml, 5 gocce di NegEnt. L’umidificazione della camera da letto, attuata con vapore, che rechi, in sospensione, droplet liposomiche nanometriche di NegEnt, migliora la respirazione, decongestionando le vie respiratore e disinfiamma i bronchi, specialmente se sono presenti broncopatie. L’impiego di NegEnt, mediante un vaporizzatore, come Aromaterapia inalatoria notturna, diminuisce significativamente il russamento, favorendo una migliore ossigenazione dei polmoni e dell’intero organismo, cervello incluso, che, così, funzionerà sempre meglio. Evidenze scientifiche robuste dimostrano, infatti, che dormire poco e male predispone ad un più alto rischio di demenze.

Il cannabidiolo e, soprattutto, NegEnt, che, grazie alla sua innovativa formulazione liposomiale nanometrica idrosolubile, esibisce una elevatissima biodisponibilità, sia ingerito prima di andare a letto, che, inalato, durante la notte, sotto forma di Aromaterapia, costituiscono, dunque, in associazione alla psicoterapia cogntiva, un rimedio sicuro, efficace e privo di qualsiasi effetto collaterale per l’insonnia, vera piega contemporanea per la salute dell’umanità.

Bibliografia

Gutierrez-Higueras T. et Al. (2022). Cannabidiol (CBD) and Insomnia: Literature review. European Psychiatry, Cambridge University Press.

Hoyos, C, Glozier, N, Marshall, N.S. (2015). Recent Evidence on Worldwide Trends on Sleep Duration. Current Sleep Medicine Reports. Volume 1, 195–204.

Scrimali, T. (2020). NegEnt: A cannabidiol-based herbal medicine. Theoretical aspects, pharmacology, clinical and research perspectives, economic and social implications. International Journal of Herbal Medicine, 8(5): 143-151

Scrimali T. (2021). NegEnt. Cannabidiolo liposomiale in medicina umana e veterinaria. ALETEIA Publisher, Enna.